Ernest De Wald, direttore della Sottocommissione monumenti, belle arti e archivi al seguito dell’Ottava armata, quando arrivò a Rimini, dopo la liberazione, la definì «la città della morte, semplicemente spaventosa».
Undici mesi di bombardamenti avevano lasciato illeso solo il 2% degli edifici. Distruzioni in centro storico, nei borghi, alla marina e lungo tutta la costa. Distrutti palazzi storici, monumenti e luoghi simbolici e identitari come il Tempio Malatestiano, il Teatro, le chiese. Fortunatamente la parte più rilevante del patrimonio storico culturale, quadri, monumenti bibliografici, reperti archeologici si salvò grazie al senso del dovere, alla professionalità e al coraggio dei "monuments men" riminesi, biblioitecari come Carlo Lucchesi, Augusto Campana e dei loro collaboratori, ad artisti come Gino Ravaioli e al ruolo fondamentale delle Soprintendenze.
Questo episodio è stato curato da Oriana Maroni. Scritto da Oriana Maroni e Serena Saporito. Con il contributo di Giancluca Calbucci e Andrea Montemaggi. Lettura di Stefano Rossini, con la partecipazione di Francesco Tonti e Mirco Gennari.
Montaggio e sound design di Matteo Munaretto. Responsabile di produzione: Cristina Gambini.
Rimini in guerra 1943-1945” è un podcast a cura della Biblioteca civica Gambalunga e dell’Istituto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea della provincia di Rimini. Prodotto da Gruppo Icaro.