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On a camping trip at Ayer’s Rock, the Chamberlain family’s infant daughter disappeared in the middle of the night. Her distraught mother, Lindy, claimed she saw a dingo carry her off into the Australian outback. Two years later, their tragedy worsened when, without a murder weapon, a body, or even a motive, a jury convicted Lindy Chamberlain of killing her own daughter. The public cheered.

Baffled by the stereotypes presented by Hollywood and much historical fiction, many other Americans find the contemporary American Indian an enigma. Compounding their confusion is the highly publicized struggle of the contemporary Indian for self-determination, lost land, cultural preservation, and fundamental human rights - a struggle dramatized both by public acts of protest and by precedent-setting legal actions. American Indians, American Justice explores the complexities of the present Indian situation, particularly with regard to legal and political rights.

A timely volume that highlights the forthright and candid views and opinions on a wide variety of pertinent issues by one of India’s most respected legal luminaries. Fali S. Nariman, with a remarkable track record in the legal field, is not one to mince his words. He holds forth cogently on topics such as the Supreme Court and the judiciary, politicians and Parliament, the media and its right to expression, the Constitution (of which he is an ardent defender), minorities and more.

In Mighty Justice, trailblazing African American civil rights attorney Dovey Johnson Roundtree recounts her inspiring life story that speaks movingly and urgently to our racially troubled times. From the streets of Charlotte, North Carolina, to the segregated courtrooms of the nation’s capital; from the male stronghold of the army where she broke gender and color barriers to the pulpits of churches where women had waited for years for the right to minister - in all these places, Dovey Johnson Roundtree sought justice.

In her final days in office she compiled the explosive State of Capture report and, two years before that, Secure in Comfort, the report on President Jacob Zuma’s Nkandla residence. Praised and vilified in equal measure, Madonsela frequently found herself on centre stage in the increasingly fractious South African political scene. Yet, despite the intense media scrutiny, Madonsela remains something of an enigma. Who is this soft-spoken woman who stood up to state corruption? Where did she develop her views and resolve?

One moonlit night, 14-year-old Reena Virk went to join friends at a party and never returned home. In this “tour de force of crime reportage” (Kirkus Reviews), acclaimed author Rebecca Godfrey takes us into the hidden world of the seven teenage girls - and boy - accused of a savage murder. As she follows the investigation and trials, Godfrey reveals the startling truth about the unlikely killers. Laced with lyricism and insight, Under the Bridge is an unforgettable look at a haunting modern tragedy.

Few territories are as hotly contested as the western Pacific Ocean. Across the 1.5 million square mile expanse of the East and South China Sea, six countries lay overlapping claims that date back centuries. China, Vietnam, Korea and Indonesia assert their right to trade routes, deploying military garrisons to defend disputed territories while Japan, Vietnam and the Philippines resist their expansion.

In Tough Cases, judges from different kinds of courts in different parts of the country write about the case that proved most difficult for them to decide. Some of these cases received international attention: the Elián González case in which Judge Jennifer Bailey had to decide whether to return a seven-year-old boy to his father in Cuba after his mother drowned trying to bring the child to the United States, or the Terri Schiavo case in which Judge George Greer had to decide whether to withdraw life support from a woman in a vegetative state over the wishes of her parents.

Most Western democracies have few or no people serving life sentences, yet here in the United States more than 200,000 people are sentenced to such prison terms. Marc Mauer and Ashley Nellis of The Sentencing Project argue that there is no practical or moral justification for a sentence longer than 20 years. A thoughtful and stirring call to action, The Meaning of Life also features moving profiles of a half dozen people affected by life sentences, written by former “lifer” and award-winning writer Kerry Myers.

L'idea che gli uomini debbano essere governati dalle leggi e non dall'arbitrio di altri uomini è un sogno antico. Incarnazione moderna di questa aspirazione, lo Stato di diritto si fonda sui tre pilastri fondamentali della divisione dei poteri, della supremazia della legge, dei principi di libertà e uguaglianza. Da essi discendono le istituzioni che ancora oggi informano il nostro vivere civile e politico: parlamenti, Costituzioni, tutela dei diritti di fronte a un giudice terzo, Corti costituzionali.

"Fare giustizia" significa risolvere i conflitti che insorgono tra le persone, secondo i principi della legge e del diritto, attraverso l'intervento di un terzo che giudichi al di sopra delle parti. Detto così funziona egregiamente, ma in concreto cosa succede nelle aule giudiziarie? L'Italia è il paese europeo dove i processi durano di più mentre il conflitto tra magistratura e politica ha raggiunto livelli mai visti.

L'articolo 11 reca un'importante e nobile direttiva, perché sceglie per l'Italia una vera e propria, nonché totale, astensione dalla guerra, di qualsiasi tipo, fuorché ovviamente la legittima difesa. Frutto di un accordo largamente consensuale tra le forze politiche del tempo, questo articolo venne ben presto a trovarsi in contrapposizione con alcune decisioni dei governi del Dopoguerra, in particolare l'adesione al Patto Atlantico e al dispositivo militare dell'articolo 5 del Trattato Nato.

Sulla nostra bandiera la Costituzione non dice molto. Eppure, le sue poche parole sono estremamente significative, non solo per la scelta di costituzionalizzare la foggia della bandiera nazionale, ma anche per la storia che la precede. È ormai da più di duecento anni che il tricolore costituisce, per tutti gli italiani, un segno di identità. Il suo aspetto non è sempre stato esattamente il medesimo, anzi ha conosciuto non poche vicissitudini, ma al di là dei cambiamenti il suo potente messaggio simbolico è rimasto intatto.

Di fronte ai mutamenti profondi e complessi della società contemporanea e alle nuove sfide che a essa si presentano quotidianamente, il principio della tutela delle minoranze linguistiche costituisce ancora uno dei pilastri dello Stato costituzionale democratico. Il richiamo a questo principio è infatti indispensabile per salvaguardare i valori della diversità e del pluralismo delle lingue e dei loro parlanti.

Mai come oggi il nono dei dodici principi fondamentali che tratteggiano il volto della Repubblica ha goduto di fortuna e consenso popolare: oggi che esso è di fatto negato da leggi e politiche. Nel 1948 la Costituzione ha spaccato in due la storia della cultura e della ricerca scientifica italiane, assegnando a spiagge e montagne, a musei, università e chiese una missione nuova al servizio del nuovo sovrano: il popolo, cioè noi tutti. La storia dell'arte è in grande parte la storia del potere di re e papi, granduchi e tiranni, principi e banchieri.

L'articolo 2 contiene le due grandi opzioni dei nostri padri costituenti. Esse sono in modo netto l'inviolabilità e la solidarietà. Nella seconda metà del Novecento le costituzioni vivono infatti entro questa tensione: da una parte pretendono di porre limiti inviolabili alla politica e allo stesso legislatore, dall'altra pretendono di generare esse stesse la politica "buona", quella che realizza la "società giusta" proprio attraverso l'attuazione solidale della Costituzione.

Come mai il diritto al lavoro compare tra i principi fondamentali della nostra Costituzione, mentre nelle altre costituzioni europee è posto nella sezione dei rapporti economici? La risposta a questa domanda va cercata ricostruendo il dibattito e il ruolo delle diverse personalità dei protagonisti dell'Assemblea costituente, e analizzando le culture politiche che in essa hanno prevalso, sintesi delle battaglie per il diritto del lavoro che si sono combattute in Europa tra Settecento e Novecento.

Quando si parla di Stato laico si allude, in termini generali, al mantenimento della distinzione tra sfera civile e sfera religiosa. Una distinzione conquistata a fatica, ma che oggi può considerarsi un dato acquisito nei paesi "occidentali". La storia ci dice tuttavia che esistono vari modi di intendere il rapporto tra Stato e fenomeno religioso, che risentono delle tradizioni politico-culturali dei singoli paesi. In questo quadro, l'esperienza italiana presenta tratti assolutamente peculiari.

L'interpretazione dell'articolo 7, che recepisce i Patti Lateranensi nel testo costituzionale, è segnata dalla denuncia della contraddittorietà della normativa concordataria, elaborata durante il regime fascista, con i principi posti a base della legge fondamentale della Repubblica.

Quali pretese può avanzare un individuo nei confronti di una comunità politica cui non appartiene? È a queste difficili domande che risponde l'articolo 10 della nostra Costituzione: sono domande che hanno una lunga storia alle spalle, ma acquisiscono forme e urgenze nuove nel nostro presente.