エピソード

  • 04 Val di Cornia I Suvereto e la Costa Etrusca, tra ottimi vini, borghi, archeologia e mare
    2025/05/10
    Sono stata a Suvereto, visitando anche Campiglia, il golfo di Baratti e altre località della Val di Cornia, in occasione della seconda edizione di Suber, il wine festival organizzato dal Consorzio Suvereto e Val di Cornia in aprile. È stata l’occasione per scoprire questo territorio ancora piuttosto selvaggio e autentico, il cui animale-simbolo è il cinghiale – che torna anche nel piatto – e dove nascono non solo grandi rossi, ma anche ottimi vini bianchi e rosati ed eccellenti oli extravergini d’oliva. E tra un trekking tra le vigne, una degustazione in cantina, una visita alle miniere e la perlustrazione di borghi e botteghe, ne ho anche approfittato per un po’ di relax alle terme!
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  • 03 Taranto I Nella Città dei Due Mari tra storia, cultura, archeologia e cozze
    2025/04/06
    Da un lato il Mar Grande, lo Ionio che lambisce l’isola su cui sorge la Città Vecchia con il suo castello e forma il golfo che prende il nome dalla città. Dall’altro il Mar Piccolo, specchio d’acqua in quella del mare si mescola a quella dolce delle sorgenti sottomarine, creando l’habitat ideale per la coltivazione delle famose cozze nere tarantine. Nel mezzo, il canale con il ponte girevole che permette alle barche più grandi di passare e collega il centro storico insulare alla città moderna che si è sviluppata lungo la costa, con le isole di San Pietro e San Paolo davanti e le belle spiagge di Leporano e dintorni più a sud. Poi, certo, Taranto vuol dire purtroppo anche le acciaierie dell’ex-ILVA, le lotte operaie, l’inquinamento ambientale, gli scandali e troppe, troppe morti. Ma ciò non toglie che la città abbia un fascino che va oltre quello della località di mare, dove la storia è percebile a ogni passo ed è ben raccontata da musei e siti archeologici. E dove è bellissimo camminare, e perdersi, tra un assaggio di cozze ripiene o di chiancaredde e il vento che spesso soffia sui bastioni.
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  • 02 Dozza I Tra muri dipinti e leggende, in Emilia-Romagna
    2025/03/07
    Negli anni Sessanta nasce la “Biennale del Muro Dipinto”, che in ogni anno dispari, a settembre, vede per una settimana le strade e le piazze di Dozza, borgo romagnolo, trasformarsi in studi temporanei, dando vita “una galleria d’arte a cielo aperto”. Così, quella che un tempo era stata una cittadella fortificata ed era poi divenuta una meta per le gite fuori porta dei bolognesi – giusto per il tempo di un pranzo domenicale – è diventata una vivace e sorprendente destinazione artistica, nel segno della contemporaneità.
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  • 01 Cabras | Un passo oltre il mare, alla scoperta della Sardegna
    2025/02/02
    Probabilmente sapete già cosa è la bottarga: si tratta appunto delle sacche ovariche dei muggini, o cefali, salate e stagionate fino a diventare delle specie di “cilindri” dal colore ambrato, la consistenza quasi gommosa e il sapore intensamente iodato. E forse, proprio per il suo gusto e profumo intenso non vi piace tanto. Ma allora non avete mai assaggiato l’autentica bottarga dello stagno di Cabras, che è buonissima! Ad ogni modo, qui non c’è mica solo lo stagno. Il borgo di Cabras è molto carino, tra piazzette e vicoli, e nei dintorni ci sono appunto le spettacolari rovine di Tharros, delle spiagge bellissime e molto altro ancora.
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  • 06 Avete delle scarpe comode per Pizzo Calabro? | Viaggio su uno sperone roccioso che si affaccia sul mare della Costa degli Dei
    2024/06/02
    Quella che oggi viene riconosciuta come la data forse più importante per la storia della cittadina di Pizzo di Calabria – celebrata anche con una importante rievocazione in costume – è legata a fatti un po’ truci, e mette insieme l’ammirazione per una figura storica decisamente singolare come Gioacchino Murat, arrestato e fucilato qui nel 1818, e l’orgoglio per aver contribuito a cambiare le sorti del Regno di Napoli. Certo è che fu un avvenimento importante per la città. Anche se diciamoci la verità, oggi Pizzo la associamo principalmente al gelato, e in particolare al buonissimo tartufo di cui a breve vi racconterò qualcosa in più. Ma in realtà, ci sono diverse cose interessanti da vedere e da fare, da queste parti e in generale ho trovato una cittadina molto viva, ricca di cultura e di persone piene di voglia di fare.
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  • 05 Tu lo sai come si arriva a Peccioli? | Il piccolo borgo toscano più contemporaneo d'Italia
    2024/05/02
    Il percorso che ha portato Peccioli a diventare una meta culturale e artistica è iniziato già dagli anni Novanta con tutta una serie di iniziative legate soprattutto all’arte contemporanea, partendo appunto dalla volontà di riqualificare un territorio ammorbato da una discarica di rifiuti, quella di Legoli, a 600 metri da un tabernacolo dell’artista Benozzo Gozzoli del 1480. Io confesso di averne conosciuto il nome solo per le iniziative de Il Post, e di essermi decisa ad andarci la scorsa estate per il bellissimo concerto di Glen Hansard, cantautore irlandese che adoro, organizzato proprio dalla testata giornalistica e inserito nel programma di 11Lune. Ora, arrivare a Peccioli non è proprio semplicissimo, anzi praticamente impossibile senza un’automobile. Io ho trovato un’amica super disponibile e altrettanto folle che non ha fatto una piega all’idea di raccattarmi a Firenze e guidare fin lì per vedere il concerto, fermandoci poi a dormire in uno dei pochissimi B&B appena fuori dall’arco che conduce al centro storico. Però sappiate che Il Comune di Peccioli mette a disposizione dei turisti e dei residenti una flotta di 12 Birò – il più piccolo veicolo elettrico a quattro ruote esistente – per il car sharing: dunque, se riuscite ad arrivare poi muoversi anche negli immediati dintorni non è un problema!
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  • 04 Avreste mai pensato di visitare la Daunia? | Perdersi tra le fortezze e le ricchezze di Lucera
    2024/04/02
    Questa volta vi porto a Lucera, tra i centri principali della Daunia, di una delle regioni storiche della Puglia – non a caso ancora oggi spesso si parla “delle puglie”; in realtà questa zona si chiamava Capitanata perché, prima di divenire provincia della Repubblica Romana, era sede del Catepano, delegato militare e amministrativo dell’Impero Bizantino. Ma, dagli anni trenta in poi, si è diffusa a quanto pare l’abitudine di chiamarla con il nome dell’antica popolazione italica dei Dauni. Come che sia, Lucera ha un passato interessante e glorioso, come dimostra anche la presenza del castello. Oggi il centro della città, racchiuso dalle mura e da alcune delle antiche porte che ne segnavano gli accessi, conserva antichi palazzi nobiliari, vicoli, chiese e botteghe. Un insieme decisamente affascinante, tanto che nel 1987 Massimo Troisi decise di girare qui il suo film “Le vie del Signore sono finite”.
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  • 03 La montagna d'estate o d'inverno? | Alla scoperta di una Valtellina che non vi aspettate
    2024/03/02
    Ora, io non sono esattamente una patita di sport, e sulla neve mi limito a ciaspolare per raggiungere baite e rifugi, ma le Olimpiadi sono sempre un’emozione e probabilmente il 2026 sarà un anno molto importante per la Valtellina, una zona bellissima ma non molto conosciuta se non dai lombardi che ci vanno a sciare. Io ci sono stata, come al solito, per ragioni gastronomiche di cui vi racconterò qualcosa tra poco, anche con l’aiuto di alcuni chef locali. Ma intanto, vi assicuro che di motivi per trascorrere qualche giorno da queste parti ce n’è più di uno.
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