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Ep. 11 - Le strade dopo la Cassazione

Ep. 11 - Le strade dopo la Cassazione

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La sentenza della Cassazione del 2010 dovrebbe chiudere la contesa giuridica sulla Democrazia cristiana, ma c’è chi non si arrende, con la convinzione che per i giudici il destino del partito, mai sciolto, sia nelle mani degli iscritti del 1993: solo loro potrebbero risvegliare la Dc, magari attraverso gli organi usciti dall’ultimo congresso (il XVIII, celebrato nel 1989). Il primo tentativo lo fa nel 2011 Publio Fiori: chiede di nominare un curatore speciale per la Dc, ma la Procura della Repubblica di Roma nega che il partito sia privo del rappresentante legale. Altri cercano di ripartire dall’ultimo organo che si era espresso sul cambio del nome (il 29 gennaio 1994), il consiglio nazionale: scelgono la strada dell’autoconvocazione e il 30 marzo del 2012 riuniscono a Roma quel che resta del consiglio, eleggendo come segretario l’ex ministro Gianni Fontana. Il gruppo celebra (di nuovo) il XIX congresso e muove i primi passi verso le elezioni del 2013, ma il Tribunale di Roma ferma tutto: i membri del consiglio non sono stati convocati personalmente e non si è rispettato lo statuto nel percorso verso il congresso. Tutti i passi compiuti per ridare vita allo scudo crociato risultano dunque inutili, ma ci vuole altro per scoraggiare i “democristiani irriducibili” e "non pentiti", che trovano il modo di querelare Maurizio Sarri e studiano altre strade.
Tutte le registrazioni incluse nell'episodio sono tratte dall'archivio di Radio Radicale, tranne quella del consiglio nazionale della Dc del 30 marzo 2012 (caricata su YouTube dalla stessa Dc di Fontana) e le parole di Ettore Bonalberti, tratte dalla presentazione del suo libro Demodissea per il sito www.isimbolidelladiscordia.it (26 settembre 2020).

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