La formazione degli ufficiali presso la Scuola di Applicazione dell’Esercito tra ieri e oggi
di Roberto De Masi (Stato Maggiore dell’Esercito)
La Scuola di Applicazione dell’Esercito è considerata uno dei più importanti istituti di preparazione militare d’Europa, un’eccellenza accademica ed universitaria che nel corso del tempo ha trasformato e sviluppato discipline ed addestramenti che fanno del nostro Esercito una realtà moderna e all’avanguardia. L’intervento propone una disamina su questo luogo e soprattutto sulla prestigiosa e preziosa eredità che ci arriva dalle Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione nate nel 1739 a Torino. Al suo interno, la formazione degli ufficiali ha conosciuto diverse stagioni. In una prima fase, dal 1739 e per i successivi due secoli, i percorsi di istruzione sono stati essenzialmente militari, incentrati su discipline scientifiche e tecniche. In una seconda fase, a partire dagli anni ’80 del Novecento, la formazione degli ufficiali inizia a riflettere in modo più significativo i nuovi orientamenti della politica estera e militare dello Stato. Vennero, infatti, inserite nei programmi formativi nuove materie appartenenti al tradizionale ambito scientifico e tecnologico, ma anche, e in misura significativamente crescente, altre appartenenti alle scienze sociali, al management e alle discipline umanistiche. Tra gli allievi dei corsi d’Accademia e delle Scuole di Applicazione ben 29 furono Ministri del Regno di Sardegna e altrettanti del Regno d’Italia, così come tutti i Generali Comandanti nelle guerre d’indipendenza e nelle due guerre mondiali.Il Generale Pietro Gazzera si è formato presso la Scuola di Applicazione dell’Esercito a fine Ottocento, terminando gli studi con il grado di Tenente di Artiglieria.
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