エピソード

  • America Week - Episodio 19
    2025/05/16
    NEW YORK (ITALPRESS) - Il deserto e la Corte Suprema, i fasti del viaggio in Medio Oriente di Donald Trump e il caos costituzionale che continua a generare in patria. Gioie e dolori, successi diplomatico-commerciali e conflitti giudiziari che potrebbero cambiare per sempre il volto degli Stati Uniti d'America.
    Partendo dal viaggio del presidente Trump nella regione del Golfo; ufficialmente una missione diplomatica per sostenere la stabilità regionale, ufficiosamente una tournée d'affari che ha portato, questo sì, risultati concreti. In Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar, Trump ha siglato accordi miliardari su energia, infrastrutture e difesa, rafforzando la tradizione americana di vedere nel Golfo non solo una polveriera geopolitica, ma anche e soprattutto un mercato fertile.
    xo9/fsc/gtr
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  • America Week - Episodio 18
    2025/05/09
    NEW YORK (ITALPRESS) - L'elezione di Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost: per la prima volta, un americano siede sul trono di Pietro. Ma che tipo di americano? Già, cosa significa per gli Stati Uniti — e per il mondo — l’elezione di un papa nato a Chicago, 69 anni fa, da padre italo-franco-americano e madre con radici creole di New Orleans? Robert Prevost ha vissuto gran parte della sua vita altrove: vent’anni in Perù come missionario e vescovo, e poi a Roma, dove Papa Francesco lo aveva nominato nel 2023 a capo del potente Dicastero per i Vescovi, il “ministero” che seleziona e supervisiona i prelati di tutto il mondo. Nel momento in cui gli Stati Uniti vivono una nuova fase di ipernazionalismo — con Donald Trump tornato alla Casa Bianca col “Make America Great Again” — la Chiesa cattolica ha eletto un americano che rappresenta tutt’altro. Non il potere imperiale, ma la missione. Non il primato, ma il servizio. E questo paradosso è stato visibile fin dal primo minuto del pontificato di Leone XIV. Dalla loggia di San Pietro, non ha salutato in inglese. Ha parlato in italiano e in spagnolo. E ha ricordato con affetto non Chicago, ma la sua diocesi peruviana di Chiclayo, “una chiesa fedele, che ha accompagnato il suo vescovo”. Un messaggio potente: come Francesco, la sua bussola spirituale non è la superpotenza economica, ma il Sud del mondo.
    E infatti il Vaticano lo ha presentato non come il primo papa “americano”, ma come il “secondo papa delle Americhe”. Quasi a voler sottolineare che le sue priorità non rispecchiano le logiche dei falchi di Washington.
    Eppure Robert Prevost americano lo è, eccome.
    xo9fsc/gsl
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    7 分
  • America Week - Episodio 17
    2025/05/02
    NEW YORK (ITALPRESS) - Gli analisti dei principali media “main stream” sembrano concordi: i primi cento giorni del secondo mandato di Donald Trump sono stati dominati dal caos. Ma una volta accettato che questo caos è stato non solo voluto, ma programmato fin dall’inizio, allora si inizia a vedere il disegno. Trump forse non sta improvvisando: sta seguendo una tabella di marcia annunciata, parola per parola, nei suoi comizi elettorali. E non intende rallentare. Lo ha detto lui stesso, in una rara intervista alla ABC: “Sto facendo tutto quello che ho promesso in campagna elettorale”. E in effetti, tra dazi alle stelle anche per paesi amici, deportazioni accelerate, attacchi alle istituzioni, rimozioni di funzionari scomodi e sfide continue allo stato di diritto, Trump non ha sorpreso chi lo ha sostenuto: ha semplicemente mantenuto il patto con il suo “popolo”.
    xo9/mgg/gtr (video di Stefano Vaccara)
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    6 分
  • America Week - Episodio 16
    2025/04/24
    NEW YORK (ITALPRESS) - A pochi giorni dal traguardo simbolico dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca, Donald Trump sembra aver trasformato il potere esecutivo in uno slalom speciale di decisioni, smentite, minacce e tentativi di marce indietro quando è ormai dall'ultimo zig zag prima del precipizio. Un giorno impone dazi, il giorno dopo li sospende. Un'ora annuncia il licenziamento del capo della FED Jerome Powell, quella dopo giura di "non averlo mai detto". Sembra di assistere non a una presidenza, ma a una serie TV che non ha ancora deciso se vuol essere comica o tragica. Wall Street? Sulle montagne russe. I mercati globali col dollaro in caduta libera? Stretti tra panico e speranza, in base all'umore di Trump su Truth Social. Le università americane? Nel mirino di un presidente che accusa Harvard di "antisemitismo" e "tradimento culturale" e alla quale non resta che denunciare l'inquilino della Casa Bianca per oltraggio alla Costituzione. La Corte Suprema? Costretta sabato notte a fermare il tentativo di Trump di continuare a deportare cittadini venezuelani usando... una legge di guerra del 1798!
    Benvenuti nell'Età del Caos. Altro che Età dell'Oro.
    xo9/mgg/gsl (video di Stefano Vaccara)
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    5 分
  • America Week - Episodio 15
    2025/04/18
    NEW YORK (ITALPRESS) - Giorgia Meloni ha lasciato la Casa Bianca dopo il suo primo incontro ufficiale con Donald Trump. “Un confronto leale e costruttivo”, ha scritto in un post social da Washington. Ma quell’incontro è avvenuto mentre, intorno, la democrazia americana mostrava le sue crepe più profonde.
    Meloni è venuta a trattare su dazi e NATO. Ma si è trovata nel mezzo di un vero assedio istituzionale: la Casa Bianca è sotto attacco giudiziario, sfida apertamente la Federal Reserve, minaccia Harvard, simbolo dell’accademia mondiale, e viene pure denunciata dallo Stato economicamente più potente d’America: la California.
    fsc/gtr
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  • America Week - Episodio 14
    2025/04/11
    NEW YORK (ITALPRESS) - Il 2 aprile 2025, il Presidente Donald Trump aveva proclamato il suo “Liberation Day”, annunciando tariffe generalizzate su quasi tutte le importazioni. Un 10% fisso, ma con eccezioni esplosive: 34% alla Cina, 46% al Vietnam, 20% all’Unione Europea. Una guerra commerciale globale, dichiarata in un giorno solo. La reazione dei mercati è stata istantanea. Wall Street è crollata: S&P giù del 4,8%, Nasdaq a -6%, 2,5 trilioni di dollari bruciati in pochi giorni. Ma non è finita lì. Anche il mercato dei titoli di Stato americani - i famosi Treasury Bonds - ha cominciato a tremare. Gli investitori hanno iniziato a vendere in massa. I rendimenti sono schizzati in alto. Tradotto: il mondo stava perdendo fiducia nella solidità economica degli Stati Uniti.
    E così, solo sette giorni dopo, il 9 aprile, Trump ha fatto una clamorosa marcia indietro: sospensione per 90 giorni delle tariffe - tranne alla Cina, le cui tariffe sono salite al 125%.
    Come interpretare questa politica del rompo tutto con i dazi ma ora non posso? Ci sono almeno quattro letture.
    xo9/fsc/gsl
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  • America Week - Episodio 13
    2025/04/04
    NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Il 2 aprile, dal Giardino delle Rose della Casa Bianca, Donald Trump ha annunciato una nuova raffica di dazi sulle importazioni da una lunghissima lista di paesi, come Cina, Corea del Sud, Viet-Nam, Canada e soprattutto l’Unione Europea. Li ha chiamati “dazi di liberazione”, proclamando ufficialmente il Liberation Day. Ma la reazione dei mercati è stata immediata e devastante: Wall Street ha perso oltre 1.300 miliardi di dollari in due giorni. Gli indici hanno chiuso con cali record, in quella che molti analisti hanno definito una delle peggiori risposte di mercato a un annuncio presidenziale nella storia moderna. CNBC ha commentato: “Peggio del peggior scenario previsto”. Nonostante il crollo, Trump ha confermato di voler andare avanti, rilanciando sui social il concetto che “i dazi sono giustizia economica” e promettendo ulteriori misure. Per molti osservatori, siamo davanti a una testardaggine ideologica che ignora i segnali dell'economia reale. Secondo la maggior parte degli economisti, le convinzioni su cui si basa questa politica sono errate e pericolose.
    xo9/fsc/gtr
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  • America Week - Episodio 12
    2025/04/04
    NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Il 2 aprile, dal Giardino delle Rose della Casa Bianca, Donald Trump ha annunciato una nuova raffica di dazi sulle importazioni da una lunghissima lista di paesi, come Cina, Corea del Sud, Viet-Nam, Canada e soprattutto l’Unione Europea. Li ha chiamati “dazi di liberazione”, proclamando ufficialmente il Liberation Day. Ma la reazione dei mercati è stata immediata e devastante: Wall Street ha perso oltre 1.300 miliardi di dollari in due giorni. Gli indici hanno chiuso con cali record, in quella che molti analisti hanno definito una delle peggiori risposte di mercato a un annuncio presidenziale nella storia moderna. CNBC ha commentato: “Peggio del peggior scenario previsto”.
    Nonostante il crollo, Trump ha confermato di voler andare avanti, rilanciando sui social il concetto che “i dazi sono giustizia economica” e promettendo ulteriori misure. Per molti osservatori, siamo davanti a una testardaggine ideologica che ignora i segnali dell'economia reale.
    Secondo la maggior parte degli economisti, le convinzioni su cui si basa questa politica sono errate e pericolose.
    xo9/fsc/gtr
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